febbraio 23, 2011
Gassificatore di biomasse – un progetto da rigettare
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Il progetto di una centrale a biomassa a Roncalceci,  presentato dalla CTS. Ditta di trasporti, ci lascia sempre piu’ perplessi .Le note tecniche contenute nel progetto,  sembrano essere parziali e lacunose in molte parti. Il proponente dichiara che l’impianto dovrebbe utilizzare “prevalentemente” biomasse legno cellulosiche  derivate da coltivazioni agricole locali al fine di produrre energia elettrica”, reperite grazie alla stesura di contratti che peraltro, film gia’ visto per altri impianti,  vengono menzionati ma non allegati.  Riteniamo che la presentazione a priori dei contratti a giustificazione della filiera corta debba essere condizione indispensabile prima del rilascio di ogni eventuale autorizzazione.

Desideriamo ricordare ancora una volta, che  la normativa vigente in Italia inserisce tra le biomasse anche il cosiddetto CDR Q (combustibile da rifiuti di qualita’ e , a questo proposito si rileva che la ditta proponente , gia’ nella scorsa estate aveva presentato un progetto simile nel quale veniva dichiarato esplicitamente  che si sarebbe fatto uso di alcune tipologie di rifiuti per i quali venivano indicati  anche i codici CER. Tale attivita’  avrebbe permesso cosi’ di ottimizzare i costi di gestione, evitando quindi i  rientri degli automezzi a “vuoto”.

L’attivita’ di trasporti   effettuata quindi in Italia e all’estero e nei vari porti potrebbe quindi “facilitare” l’approvigionamento di combustibile da conferire nell’impianto di gassificazione di Roncalceci. Tele tecnologia, che prevede la formazione di gas di sintesi  (syngas) a seguito della combustione a circa 400 gradi delle “biomasse” e’ di fatto ancora “giovane” e pochi sono gli impianti costruiti in Italia. Di certo siamo critici relativamente all’alta efficienza dichiarata dal proponente. L’impianto dovrebbe sorgere nell’area artigianale di Roncalceci, area gia’ alluvionata nel 1996 e nei pressi di un sito ad alto rischio di incidente rilevante, il consorzio agrario, particolare che pare non essere mai esplicitato e, a nostro parere, non trascurabile, in quanto, come gia’ detto, nell’impianto CTS, distante poche decine di metri,  verrebbe  prodotto del gas. Altre sono le criticita’ che pare siano contenute nel progetto:

  • la maggior parte dell’energia prodotta sara’ destinata alla vendita e non all’autoconsumo, come invece previsto dalle norme.
  • Si menziona il teleriscaldamento, ma  non si dichiara chi dovra’ accollarsi l’onere della costruzione della rete
  • La materia prima dovrebbe essere conservata in cumuli coperti da teli di plastica. Facile pensare che questa si degradi e che provochi cattivi odori,  eventualita’ mai considerata
  • Il progetto prevede  macchinari che vengono usati  anche per il trattamento di rifiuti
  • Nel progetto non viene mai tenuta in considerazione , oltre agli altri inquinanti la produzione di polveri, micro polveri e  diossina
  • Nel processo  di pirolisi si formano dei catrami  che diventano loro stessi combustibile, andando ad aumentare le emissioni
  • Il processo di combustione produce polvere di  carbone (10% della biomassa) che, prima di essere riutilizzato come combustibile, dovrebbe essere stoccata all’esterno, peraltro, pare senza protezione alcuna e che potrebbe essere dispera dal vento Si ricorda la pericolosita’ del carbone e delle malattie correlate
  • Aumento del traffico indotto finalizzato all’approvvigionamento. Dichiarati 500 camion per 12.400 ton/anno. La quantita’ potrebbe aumentare a seconda del valore dell’umidita’ della biomassa. Il  traffico ricadrebbe sulla viabilita’ dei paesi limitrofi ed interesserebbe la Ravegnana, una delle strade piu’ pericolose d’Italia
  • Ingente la quantita’  di cenere prodotta definita “pulita”  ,quantita’  peraltro non dichiarata nel progetto e destinata in agricoltura. Nel progetto pare non si tenga del traffico dei mezzi destinato a questa operazione.
  • Nel progetto pare non venga previsto alcun sistema di filtraggio  degli inquinanti (contenimento) prima del punto di emissione a camino
  • Emissioni inquinanti potrebbero ricadere sulle colture agricole di qualita’ , andando ad inficiare i marchi  Dop , Doc  Igp  Eurepgap…ecc. anche la grande  distribuzione  chiede ai produttori agricoli se nelle vicinanze delle loro aziende vi e la presenza di inceneritori, discariche   ecc.
  • Nessuna ricaduta occupazionale. Previsto un addetto per 2 ore al giorno, in quanto l’impianto sarebbe computerizzato, a fronte  pare di oltre 2.300.000 euro di introiti  incamerati  grazie alla vendita dell’energia prodotta.
  • L’impianto dovrebbe produrre circa 1Mw di potenza elettrica. Si segnala che e’ stato richiesto allaccio alla rete elettrica con un cavo che potrebbe trasportare  una tensione molto maggiore, pare 12 /14 Mw. Cio’  potrebbe far pensare ad una ipotetica  successiva volonta’ di potenziamento dell’impianto o forse, di altri impianti di produzione di energia elettrica magari con caratteristiche differenti (olio vegetale o latre attivita’ correlata?), tesi peraltro avvalorata dall’estensione e dalla dimensioni del  capannone (m80xm35xh15m)  e di una ulteriore tettoia , edifici sovrastimati per il progetto attuale.  Edificio di tali dimensioni,  modificherebbe lo skyline  ed il paesaggio rurale tipico del nostro territorio
  • L’impianto dovrebbe funzionare 24 h  al giorno con presenza di tramogge e scippatrice che genererebbero rumore costante. Perplessta’ anche sulla relazione  acustica  allegata al progetto.

Apprezzata la forte presa di posizione della Circoscrizione di Roncalceci nei confronti di questo progetto. Si ricorda  che entro il 27 febbraio i cittadini potranno presentare le  loro osservazioni recapitandole  alla provincia di Ravenna, protocollandole ufficialmente o tramite la Circoscrizione di Roncalceci, avendo cura di inserire nel testo:  “Osservazioni presentate da soggetto nei confronti dei quali il provvedimento finale e’ destinato a produrre effetti diretti”  (7 c.1 l.241/90) e comunque di soggetto portatore di interessi privati cui puo’ derivare un pregiudizio dal provvedimento (art.9 l.241/90.

Siamo a disposizione dei cittadini per approfondimenti e chiarimenti in merito.

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