novembre 29, 2012
INCONTRO 5.12.12 – Inceneritori e allarme diossine: paliamone coi medici
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Studi, indagini e ricerche recenti, già ampiamente dibattute e controverse (si pensi anche al Progetto Moniter portato a termine dalla Regione Emilia-Romagna) confermano, purtroppo criticità ed effetti sanitari e ambientali degli inceneritori presenti sul territorio di Forlì.

E da qualche anno a questa parte, purtroppo, nulla è cambiato… Che fare , allora, per ridurre i fattori di rischio?

Di questo (ed anche del processo in corso ad Hera e Mengozzi) si parlerà in un convegno pubblico che si terrà mercoledì 5 dicembre 2012, alle ore 20.45,  presso la sede de “L’apebianca”, in viale Bologna 277 a Forlì.

Parteciperanno:

la Dottoressa Patrizia Gentilini, medico oncologo Presidente dell’Isde Forlì-Cesena, con due interventi su: “Diossine e rischi per la salute” e oro presenza nel Forlivese; il Dottor Ruggero Ridolfi, medico oncologo Isde Forlì, parlerà di “Dati scientifici e limiti di legge visti dalla parte del cittadino”; Michela Nanni, vicepresidente Clan-Destino, l’Associazione che da anni si batte contro gli inceneritori per gli effetti nefasti che questi recano alla salute umana e all’ambiente.

Coordinerà il dibattito: il giornalista Marco Colonna, direttore del portale online di informazione Sestopotere.com

Porterà i saluti della Coop. Ecoliving, impresa sociale, Catia Damassa.

Nei giorni scorsi è stata resa pubblica la “Relazione finale sui lavori del Tavolo Interistituzionale in tema di diossine/furani e Pcb (i policlorobifenili, ovvero sostanze chimiche prodotte deliberatamente tramite processi industriali) nelle matrici ambientali ed alimentari del territorio forlivese”, frutto di oltre un anno e mezzo di lavoro congiunto fra Asl, Arpa, Comune, Provincia ed Ordine dei Medici di Forlì-Cesena.

In esso vengono riportati i risultati di 56 indagini condotte dall’Asl per la ricerca di diossine, furani e Pcb eseguiti nel 2011 in allevamenti rurali del forlivese.

Questi campioni si aggiungono alle 5 indagini condotte da parte dell’Isde – Associazione Medici per l’Ambiente  nei primi mesi del 2011 su galline ruspanti e uova in relazione alle ricadute degli inceneritori, indagini che, per i livelli riscontrati, avevano suscitato grande sconcerto.  I risultati emersi da questa ulteriore e più nutrita indagine confermano in pieno quanto già a suo tempo segnalato, ovvero una gravissima contaminazione del territorio da parte di questi inquinanti.

Infatti, in base alla attuale normativa, su 61 campioni complessivi solo 25 sono conformi; in particolare su 12 galline ruspanti solo 2 rientrano nei limiti e su 24 campioni di uova solo 13.

E per le diossine il pericolo non è rappresentato dall’aria che si respira, ma dagli alimenti contaminati che finiscono nei nostri piatti ogni giorno.

Questi dati, allarmanti, si sommano ad un’altra indagine svolta a metà dell’anno scorso dall’Associazione Medici per l’Ambiente in collaborazione con il Consorzio interuniversitario nazionale di chimica per l’ambiente di Venezia, che ha elaborato i risultati, che ci dimostrano come entro un raggio di 2 km dagli impianti di incenerimento dei rifiuti tutti i campioni di alimenti eccedono i livelli che le normative stabiliscono per tali inquinanti (uova e polli) e che si assiste ad una loro netta diminuzione man mano che ci si allontana dagli impianti.

L’esposizione a diossine è correlata sia allo sviluppo di tumori”, hanno ricordato gli autori dello studio sull’area degli inceneritori, “ma anche a disturbi quali danni riproduttivi, abortività, malformazioni, specie urogenitali, endometriosi, anomalie dello sviluppo cerebrale, endocrinopatie, disturbi polmonari, danni metabolici con innalzamento di colesterolo e trigliceridi, danni cardiovascolari, epatici, cutanei, deficit del sistema immunitario”.
Forlì – 27 novembre 2012

Associazione Clan-Destino

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